La terapia endocrina rappresenta la pietra angolare per il trattamento del tumore mammario in stadio precoce, positivo ai recettori per estrogeno e/o progesterone. L’utilizzo del tamoxifene e degli inibitori delle aromatasi (con l’inibitore LHRH nelle donne premenopausali) è universalmente indicato a complemento dei trattamenti locali per le donne con tumore mammario endocrino- responsivo, in aggiunta...
Categoria: Letteratura
Trastuzumab in monoterapia come trattamento adiuvante per il tumore mammario HER2-positivo: pazza idea?
L’utilizzo del trastuzumab in monoterapia od in combinazione con la terapia endocrina, senza chemioterapia, è sovente una opzione terapeutica per i pazienti con tumore mammario avanzato, positivo al recettore HER2.1 Tuttavia, ad oggi, l’indicazione del trastuzumab in monoterapia senza chemioterapia nel trattamento adiuvante del tumore mammario non è generalmente accettata, in assenza di dati robusti...
Tumore della mammella: cosa cambia per le pazienti dopo la diagnosi oncologica?
La diagnosi di tumore mammario espone i pazienti e le pazienti a numerosi distress fisico-socio-psicologici. Le implicazioni sociali e psicologiche di una diagnosi oncologica sono spesso sublimate in manifestazioni comportamentali, sia di carattere compensativo sia di carattere restrittivo. L’interpretazione delle conoscenze scientifiche acquisite da fonti terze e da canali ufficiosi – per esempio dal web,...
Tinture permanenti per capelli: quale rischio per il tumore della mammella? Uno studio recentissimo sembra mettere in chiaro la questione
Si è lungo dibattuto che le tinture coloranti per capelli potessero aumentare il rischio di tumore mammario. Pur in assenza di dati robusti nell’uomo, gli esperimenti su animali hanno dimostrato un possibile ruolo delle tinture per capelli nello sviluppo dei tumori nei modelli di studio, pur non potendosi quantificare né confermare il rischio personale per...
L’autosomministrazione di farmaci biologici a casa: ancora un’utopia in oncologia? Un recente studio con il trastuzumab potrebbe cambiare il paradigma di healthcare delivery
L’idea di poter somministrare farmaci oncologici a domicilio è certamente intrigante, specialmente per farmaci la cui somministrazione è generalmente sicura e vessata raramente da effetti collaterali che richiedano un intervento medico subitaneo. Pur essendo comune pratica clinica la somministrazione delle formulazioni orali di farmaci antineoplastici al domicilio, inclusi farmaci chemioterapici classici (come la capecitabina e...
T-DM1 per il trattamento del tumore mammario HER2-positivo con metastasi encefaliche? Nuove evidenze rimettono la molecola in gioco
L’utilizzo del T-DM1 nel trattamento del tumore mammario avanzato HER2-positivo, progredito ad una prima linea di trattamento contenente trastuzumab oppure per i pazienti con resistenza al trastuzumab nel setting adiuvante è consolidato da molti anni. Il T-DM1 o trastuzumab emtansine è un anticorpo monoclonale coniugato ad un potente chemioterapico, che si lega al recettore di...
Un anno di neratinib: comunicazioni ai congressi e sua collocazione nel trattamento del tumore mammario HER2 positivo
Neratinib è un inibitore irreversibile pan-HER, capace di interagire con i recettori EGFR, HER2, and HER4. A differenza del lapatinib, inibitore reversibile di EGFR ed HER2, il Neratinib ha una spiccata attività di inibizione aggiuntiva per HER4, capace inoltre di agire sul signalling oncogenetico derivato non solo dalle amplificazioni del gene HER2 ma anche da...
Mantenersi attive dopo il trattamento del tumore mammmario? Le donne francesi ce la mettono tutta!
In occasione dell‘ultimo meeting virtuale della Societa’ Europea di Oncologia (ESMO), l’oncologo ricercatore Dr Antonio di Meglio ha presentato i primi dati dello studio CANTO sulla attivita’ fisica delle donne dopo una diagnosi e terapia di un tumore mammario.1 L’intento principale dello studio CAN-TO (Cancer Toxicity) è di quantificare l’impatto della tossicità dei trattamenti oncologici...
Inibitori di PARP nelle donne con tumore mammario avanzato con alterazione BRCA 1 o 2
All’ultimo meeting dell’Associazione americana per la ricerca sul cancro (AACR) sono stati presentati i risultati aggiornati dello studio EMBRACA. EMBRACA è una sperimentazione di fase III, che randomizzava le donne con tumore mammario avanzato negativo al recettore HER2, portatrici di una alterazione genetica germinale patogenetica di BRCA 1 o 2, a ricevere talazoparib, inibitore dell’enzima...
Tumore triplo-negativo e nuovi segnali di beneficio da l’immunoterapia
La chiave è nella selezione dei pazienti L’uso dell’immunoterapia combinata alla chemioterapia si è consolidato nell’uso clinico da più di un anno, con l’approvazione dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) dell’Atezolizumab per i pazienti con tumore mammario triplo-negativo, in prima linea per malattia avanzata. Tuttavia, l’utilizzo dell’immunoterapia nelle pazienti con tumore mammario è ancora controverso, certamente...